Centro Fernandes

BENVENUTI - WELCOME

 

   Il popolo del Fernandes

 

Un vero e proprio presidio psico-sociosanitario, il "Fernandes" è, composto da medici, psicologi, e sociologi che si adoperano per “ri-disegnare” la geografia delle emergenze legate al territorio in cui, negli ultimi otto anni, si è verificato l'approdo del più selvaggio e crescente flusso migratorio proveniente dalle regioni del Nord-Africa e dalle coste adriatiche d’Albania, Grecia ed ex-Jugoslavia.

Quarantadue gli ospiti della struttura che accoglie giovani della Sierra Leone, del Congo, dell'Algeria, dell'Albania, della Polonia, del Ghan.a, della Tunisla, del Benln, del Senegal, tutti coinvolti ed impegnati nel funzionamento dei servizi che il Centro mette a disposizione non soltanto per coloro che nel Fernandes hanno trovato una vera e propria dimora ma anche per i tanti "desaparecidos" di colore, slavi, italiani di passaggio, ovvero, i vagabondi del terzo millennio "ciondolanti" per le strade di Castelvolturno (e non solo), spinti nelle loro gambe e braccia dalla sola inerzia della “sopravvivenza” Si vuole (o sarebbe più corretto dire: si tenta) di offrire un aiuto che tenga conto del disagio sociale di persone ormai disabituate ad essere “prese in considerazione" ed a ricevere una parola che sia rivolta proprio a loro, chiamandoli per nome: Enrica, Charlie , Emanuel, Cletus, Taibow Damian, Edita, Anna, Habib, King, Alfred, James, Frank, Nicholas, Andrew, Paul, Eximo, Limbo, Victor, Leonardo, Wladimir, Elvira, Anita.

Già, Anita, una donna di trent'anni della Sierra Leone che da circa dieci mesi e nostra ospite visto che nessun ente o istituzione ha voluto prendersi . cura di lei e della sua "apparente irraggiungibile solitudine". Molte persone hanno cercato di creare un dialogo fissando i suoi scuri occhi assenti, ma il solo costante risultato ottenuto è un rallentato ma deciso voltafaccia: noi non destiamo il suo interesse e lei non vuole interessare noi.

Da un eccesso all'altro. Abbiamo parlato di Anita, chiusa, introversa, "sola", ma nel Fernandes vive un ragazzo con tanta voglia di essere presente in tutti i momenti ed in tutte le circostanze che costituiscono la giornata degli extra-comunitari e degli italiani al Centro Immigrati. Si tratta di Charlie, senegalese, ex-tossicodipendente, che col canto, con la musica e con l'artigianato vuole essere un monito per tutti: "proprio noi che subiamo questo disagio dobbiamo cercare una soluzione: è nostro dovere. I diritti li acquisteremo democraticamente essendo parte integrante di una società che ci ha dimostrato di avere valori universali.... non siamo qui per rubare il pane, non siamo degli ingrati".

 


Centro Immigrati Campania - Fernandes
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