14 GIUGNO 2023

Grazie alla segnalazione dei VV.UU. di Castel Volturno,

 alla cura del Centro Fernandes e della Comunità Indiana

Dopo mesi di assistenza continua ed una lunga e farraginosa interlocuzione con l'ambasciata indiana

HARJIT E' FINALMENTE TORNATO A CASA  (FOTO)

La sua triste vicenda ci dice che nella difficile  vita di un immigrato non basta essere bravi ed avere il lavoro.

Dopo venti anni di duro impiego in un'azienda bufalina si è ritrovato

per strada a seguito di un trauma gravemmente invalidante che lo ha reso quasi un automa.

Non più utile per il lavoro è stato abbandonato a se stesso.

QUESTA E' LA "CULTURA DELLO SCARTO"

DI CUI CI PARLA PAPA FRANCESCO

Il nostro lavoro ci fa confrontare quotidianamente con tante sofferenze

a cui troppo spesso vengono negati i più basilari diritti.

Isac vive in Italia da 20 anni, lavora come manovale nella provincia di Caserta, e qualche anno fa le sue condizioni di salute si sono aggravate. Grazie al lavoro in sinergia tra il Centro Fernandes, lo sportello antirazzista dell'ex canapificio ed Emergency, siamo riusciti a lottare per un permesso di soggiorno per cure mediche e far si che potesse accedere alle liste per un trapianto.

Finalmente  Isac ha ottenuto il trapianto ed è fuori pericolo.

Il percorso di riscatto è tortuoso e non sempre realizzabile, ma bisogna lottare ogni giorno per poterci arrivare.

VEDI IL MATTINO

del 15-06-2022

LA FAMIGLIA DI WILLIAM E BLESSING

Titolari in Italia di un permesso di soggiorno per richiesta di asilo emigrano in Germania per cercare miglior fortuna. Vengono respinti in Italia e si ritrovano fuori la questura di Caserta senza nulla.

Prontamente accolti dal Centro Fernandes, vengono seguiti dall'Arci per i documenti,

le cure della mamma incinta ed il percorso di accoglienza in uno SAI.

UNA FAMIGLIA IMMIGRATA ESEMPLARE

Per 4 mesi, da aprile a luglio 2022, Christian, Divine e Issabela,

tre fantastici bambini, hanno allietato il Centro con la loro gioiosa presenza.

Mentre papà William usciva al lavoro ogni giorno,

mamma Blessing accudiva i bimbi in attesa del prossimo figlio in arrivo.

C.I.R.: Visita di monitoraggio a Benin City


SALUTI DALLA NIGERIA

Felice ritorno a casa di un Benson Asayj

CORRIDOI UMANITARI CHE UNISCONO

 

DAL SUD SUDAN AL "SUD ITALIA"

 

UNA SINERGIA SANT’EGIDIO E CENTRO FERNANDES

 Dei 93 rifugiati giunti a Fiumicino il 25 novembre scorso il Centro Fernandes si è reso disponibile ad accogliere Bol Gok un ex funzionario di governo del Sud Sudan, costretto a scappare per le persecuzioni politiche

vedi comunicato Stampa

16-09-2021 - ARRIVO AL CENTRO FERNANDES

Awet e Milena

due giovani eritrei dai campi profughi dell'Etiopia

 Sono iscritti alla facoltà di Biologia Molecolare dell'Università Vanvitelli di Caserta che ha aperto le sue prestigiose porte al progetto UNICORE. E' la prima università della Campania che ha fatto questa scelta per confermare una vocazione antica del nostro territorio: essere "Terra Di Lavoro", Terra d'Incontro e Terra di Cultura.

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( ritratto di Antonio Merola) sai nuotare?”

“sì”. Ibrahim ignorava il perché di quella domanda, apparentemente innocua. Non sapeva altro, non sapeva cosa gli sarebbe successo.  A 15 anni Ibrahim si ritrova da solo senza la sua famiglia, ad intraprendere un viaggio che lui stesso definisce traumatizzante. Lasciata Costa D’Avorio passa infatti 3 giorni nel deserto. Ma il peggio non era ancora arrivato. Ibrahim si ritrova in Libia. Paese fortemente da evitare se sei nero: “hai presente la schiavitù? È peggio. Lì ci trattano come dei conigli. La gente ti minaccia con le armi, con i coltelli, anche i bambini arabi ci minacciavano” e ancora: “se non conosci l’arabo, in Libia non ci puoi stare”. Mi ha raccontato di quando degli uomini hanno cominciato a contrattare per venderlo, “un africano fortunatamente conosceva la lingua e ha supplicato loro di lasciarmi andare”. La paura della Libia, nella voce spezzata di Ibrahim, potevi ancora avvertirla. Mi ha parlato di quanto faccia male quando si parla senza sapere, di quando la gente preferisce credere alle menzogne piuttosto che accertarsi: “vorrei che le persone prima di parlare conoscessero le storie. Prima ascolta cosa hanno vissuto e cosa stanno vivendo, poi puoi permetterti di giudicare. A volte puoi avere ragione, altre volte no. Hanno ragione quando i miei compaesani si comportano male: tu vieni in un Paese diverso dal tuo e devi rispettare la loro civiltà. Hanno torto, però, quando ripetono continuamente ‘loro, loro’. È sconfortante. Non incoraggi nessuno a cambiare.”.... (segue)

LAMIN...

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( ritratto di Antonio Merola) stavolta non c’è nessuna storia da raccontare.

Quando sono arrivato al centro immigrati è stato Lamin ad accogliermi: “tu sei Antonio?”.’ L’ha fatto con gentilezza. Ricordo di essermi chiesto se quella delicatezza l'avesse imparata da qualcuno che l'ha accolto allo stesso modo o se fosse uscita fuori perché vorrebbe che qualcuno lo accogliesse così. Lamin parte dal Gambia, attraversa il Senegal, Mali, Burkina Faso, e resta in Libia per 1 anno e 8 mesi (un anno e otto mesi) prima di partire e sbarcare ad Agrigento. Giunge a Roma ed infine si sposta a Castel Volturno.  “ti andrebbe di spiegarmi come mai sei venuto qua?”Lamin ha soffocato il suo sospiro in gola, lasciando che il silenzio venisse riempito solo dal cinguettio degli uccelli. È il silenzio di Lamin che mi spinge a cercare altre storie, perché nessuno possa più giudicarli attraverso il colore della pelle, la politica e l’economia. È il silenzio di Lamin che mi spinge a mettere a tacere chi urla senza conoscere. È il silenzio di Lamin che vale la pena essere raccontato.

ALI...

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( ritratto di Antonio Merola) quando sono entrato e mi sono seduto in sala, lui ancora non c’era. È arrivato poco dopo. Alto e magro, svelto e silenzioso è andato a sedersi alla mia destra, un po’ in disparte. Timido, probabilmente in imbarazzo. ‘’quanti anni hai Aly?’’ ho chiesto. Mi sono seduto di fronte a lui per ascoltarlo meglio ma la sua risposta non l’ho sentita. I suoi occhi sono entrati nella mia gabbia toracica con prepotenza e ho sentito il mio cuore sussultare. Aly ha 21 anni e i suoi occhi bianchi perla sono bellissimi. Mi ha raccontato che si trova qui per problemi familiari. È partito dal Senegal, ha raggiunto Milano con il padre prima di arrivare a Castel Volturno. Ha conseguito il diploma di terza media per imparare l’Italiano e specializzarsi nel suo lavoro. Grazie Aly, grazie per aver attraversato, senza chiedermi il permesso, la mia gabbia toracica con i tuoi occhi: li avrò con me.

281 1 7560000 10692000 359410 259 261 257 276 262 279 1 0`````````````````````` 5 False 1 1 285 282 True 1 False 0 0 0 0 -1 304800 243 3175 3175 70 True True True 278 134217728 1 1 -9999996.000000 -9999996.000000 8 Empty 13998939 3243501 10395294 49407 9851400 6697881 16777215 66 Office 22858575 22852950 (`@````````` 266 263 5 110183775 110178150

LA STORIA DI CYNTHIA

Il marito morto sul lavoro

La solidarietà del presidente Conte

 

GRANDE SODDISFAZIONE AL CENTRO FERNANDES

 

23 APRILE 2021

OGGI E' NATO IL  PRIMO DOTTORE

DEL CENTRO STUDI "YAGUINE E FODE'"

Dopo due anni di intensi studi e di gioiosa vita comunitaria 

Matar Coure Gueye

ha conseguito la Laurea Magistrale in Lingua e Letteratura Italiana per stranieri

all'Orientale di Napoli

AD MAIORA SEMPER

Rimpatrio Volontario Assistito e Reintegrazione

UNA CHANCE PER TANTI

Il 28 Ottobre 2020 finalmente Francis

ha realizzato il sogno di tornare a casa

Il suo tortuoso percorso migratorio, durato ben 16 anni, non aveva più niente da offrirgli. E’ bastata una mano tesa per riaccendere la speranza e credere in una nuova vita fra gli affetti più cari ed il calore materno della propria terra.

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GRAZIE ALL'AIUTO DEL CENTRO

ANCHE GEORGE E' TORNATO A CASA (vedi foto)

MERCOLEDI 31 AGOSTO 2019

PADRE ANTONIO GUARINO

LASCIA IL CENTRO FERNANDES

Calorosa e affollata festa di saluto .

Dopo 4 anni di intenso lavoro tra gli immigrati a Castel Volturno il padre ritorna alla sua Africa lasciando una forte impronta e tante emozioni.

vedi reportage - vedi targa

Castel Volturno 17-07-2019

Reportages di Anna Rita Santabarbara

Centro Fernandes modello di accoglienza e integrazione

VEDI REPORTAGE SU

ANTEPRIMA 24

VENERDI 6 APRILE 2018 - ORE 17.00 CENTRO FERNANDES – CASTEL VOLTURNO

 

ORE 19.00

 

PROIEZIONE DEL FILM DI ANDREA SEGRE

 

 “IBI”

 

(Vedi Trailer)

 

LE VIE DELL’INTEGRAZIONE

LINGUA ITALIANA E LAVORO TRA TUTELE E OPPORTUNITA’

 

 

vedi foto - video

 Incontro di fine anno con i bambini di S.Egidio

INSIEME PER LA PACE

Al Centro Fernandes la testimonianza di Omar, rifugiato del Gambia, che ci apre il cuore e gli occhi per un migliore 2016

vedi video sulla nostra pagina di facebook

https://www.facebook.com/video.php?v=10205359650294701

 Don John Kenneth Kwesi Mortty

E' DIVENTATO SACERDOTE

Il 6 -12-2014 per l'imposizione delle mani di Sua Ecc Mons. Salvatore Visco Arcivescovo di Capua.
Il Centro Fernandes esulta per il grande dono che Dio ha fatto alla nostra Chiesa di Capua: "Chiesa senza frontiere, Madre di tutti". (VEDI VIDEO in FernandesTV)

 

3-4-14 Auguri a Josip Radosevic che compie 20 anni

UN COMPLEANNO DA VERO CAMPIONE

 il calciatore del Napoli ha voluto rendere partecipi del suo 20° compleanno anche i fratelli immigrati del Centro Fernandes con una bellissima torta

Nel dicembre scorso la "Primavera" del Napoli visitò il Centro portando doni per i bambini (vedi foto)

Campo di formazione dell'AIFO a Castel Volturno

LA NOSTRA AFRICA

I ragazzi incontrano il dott. Mario Figoni, osp. Cotugno, Suor Esther ed il direttore del Centro Fernandes.

"...Tre esperienze, tre storie, tre realtà territoriali che lasciano ammutoliti i ragazzi del campo, quasi increduli."

(vedi reportage su "amicidiaifo.0rg")

Si conclude l'esperienza dei seminaristi di Posillipo

AL CENTRO FERNANDES PER FARSI "PROSSIMI"

Come il "buon Samaritano",per prepararsi al sacerdozio,  4 seminaristi del Seminario dei Gesuiti di Napoli hanno lavorato 8 mesi al Centro Fernandes condividendo l'esperienza di servizio agli immigrati della Chiesa di Capu

(vedi foto)

UN ALTRO IMMIGRATO MUORE LONTANO DA CASA COLLINS NWANI DI 49 ANNI

dopo un delicatissimo intervento agli occhi aveva trovato vicino a se il Centro Fernandes

che lo ha ospitato e curato con amore.

L'INCREDIBILE STORIA DI 4 GHANESI

OSPITI DEL CENTRO FERNANDES

I DETTAGLI SONO RACCONTATI DALL'AGENZIA DI STAMPA "THE INDIPENDENT"

 

VEDI FOTO

.....SULLA STRADA DELL'INTEGRAZIONE...... JEAN RENE' BILONGO (Cameroun)

mediatore culturale del Centro Fernandes

ha iniziato una collaborazione con il periodico del "Centro Studi Officina Volturno"  INFORMARE

ADDIO JOHN E GEBRA KENTON

La storia dei due fratelli liberiani

morti in Puglia durante la raccolta del pomodoro