Andrea Morniroli 'Vite clandestine', ed. Gesco, pp. 238, euro 12

«Ma le ragazze ridono mai?». «Certo che ridono, ridono dei clienti. Quelli strani. Quelli che non sanno neanche cosa fare con una donna». Ridono degli indecisi, di quelli che vogliono strapparle alla strada ma che poi fuggono impauriti, sommando delusione a dolore. Ridono degli stupidi che in una vita da giungla finiscono per essere fregati e depredati di tutto proprio dalle ragazze. C'è anche un segmento di vita, un soffio di normalità, un sorriso nelle vite delle ragazze extracomunitarie costrette a prostituirsi. Lo racconta il libro 'Vite clandestinè curato da Andrea Morniroli della Coop. Dedalus, che opera nel disagio sociale. E, le ragazze, ridono di quella speciale genia che sono i papagiro, uomini che ogni notte portano alle ragazze sulla strada caffè caldo, cioccolatini, che offrono loro un passaggio, che persino possono diventare amici della maman, entrare nelle case dove vivono le ragazze, senza mai chiedere o avere da queste prestazioni sessuali. Accanto ai violenti, ai rapinatori, ai sequestratori e agli aguzzini, accanto alle tante Tania uccise a martellate dopo brevi esistenze cadenzate da sevizie, c'è anche questo anelito. Lo racconta nel libro una ex di queste ragazze, Isoke Aikpitanyi, del Benin. 'Vite clandestinè fa il punto sullo stato della prostituzione e della tratta di esseri umani e degli interventi adottati, in particolare tra Napoli e provincia ma con un occhio puntato al fenomeno in ambito nazionale. Se molte iniziative proficue sono state avviate, tanto ancora occorre fare, con programmi sempre più individualizzati per favorire l'emancipazione e assicurare la conoscenza delle dinamiche sociali in atto, sempre mutevoli. Ad esempio, si è compreso che a un numero minore di prostitute in strada non corrisponde un ridimensionamento del fenomeno ma una concentrazione di questo al chiuso di club, locali e appartamenti. Spesso con condizioni di vita migliori per le ragazze - oggi più consapevoli sin dall'inizio del viaggio e dunque con possibilità di negoziare il proprio stato con gli aguzzini - spesso, invece, peggiori perchè la loro esistenza si consuma, appunto, nel segreto delle stanze dove sono irraggiungibili anche ai volontari ed agli operatori sociali. Inoltre, manca da sempre un serio studio sui clienti, cioè una comprensione obiettiva della prostituzione. Quanti sono i clienti? Un conteggio è presto fatto:approssimativamente sono 30 mila le ragazze in strada ogni giorno; considerando che ciascuna ha in media dieci clienti al giorno si giunge alla mirabolante cifra di 300 mila clienti. Chi è il cliente? Carla Corso del Comitato dei diritti civili delle prostitute, tempo fa tratteggiava un profilo: «Tutti gli uomini 'vanno a puttanè». Il lavoro più imponente da fare, però, riguarda trans e, una categoria in forte sviluppo, la prostituzione maschile. All'interno di questa, da poco tempo si offrono anche minorenni rom che, incredibilmente, fanno da apripista per i loro genitori.