18 settembre 2013, commemorazione della stage di Castel Volturno: verso l’istituzione di una « Giornata della Memoria ».

 

Mercoledì 18 settembre 2013 ricorre l’anniversario della nota “strage di Castel Volturno” e dal 2008 siamo impegnati nel mantenere vivo il ricordo di quelle vittime innocenti affinché, anche nel loro nome, le condizioni di vita nell’area di Castel Volturno possano migliorare. Le condizioni di vita di tutti, immigrati e  stranieri: perché la camorra è una piaga che logora il nostro territorio senza distinzione di pelle o nazionalità. È una sfida che ci riguarda tutti, e che quindi ci chiama ad unirci per opporci e gridare il nostro “no!”.

Cinque anni fa infatti venne consumata sul litorale domitio una delle più violente e sanguinose stragi di camorra: un gruppo di 5 persone capeggiate dal boss Giuseppe Setola uccise un italiano, Antonio Celiento, e poi riversò su sette ghanesi innocenti oltre 125 proiettili di kalashnikov e mitragliatrici varie, uccidendone sei: Kwadwo Owusu Wiafe, Ibrahim Alhaji, Karim Yakubu (detto “Awanga”), Kuame Antwi Julius Francis, Justice Sonny Abu, e Eric Affun Yeboah. Solo uno sopravvisse, Joseph Ayimbora, che diverrà poi testimone chiave nel processo che consegnerà l’intero commando alla giustizia. La strage stessa, dunque, è la prova che la camorra, sfortunatamente, ci unisce. Ma come quella strage è riuscita a unire il nostro sangue, è importante che unisca anche i nostri destini.

Per questo anche quest’anno si terrà una giornata di commemorazione di fronte della ex sartoria africana “Ob Exotic Fashion”, continuando così un percorso che negli anni ha coinvolto cittadini, immigrati, studenti, associazioni ed istituzioni locali e nazionali, verso la costituzione di una “giornata della memoria”.

 

Rendere il 18 settembre una “giornata della memoria” vuol dire molto. Vuol dire:

1.      Ricordare a noi stessi che la camorra, nonostante tutto, non può vincere sul nostro territorio.

2.      Rifiutare l’idea, spesso strumentalizzata e appositamente fomentata, che quello che ci divide sia più forte di quello che ci unisce.

3.      Gridare a tutto il mondo che Castel Volturno è molto più di quello che raccontano i giornalisti, sempre alla ricerca di scandali e divisioni. Castel Volturno è anche ricordo, solidarietà e soprattutto voglia di lottare insieme.

4.      Educare noi stessi e i nostri giovani al fatto che una Castel Volturno senza memoria è una Castel Volturno senza futuro.

5.      Educare noi stessi a gridare insieme, italiani e stranieri, ogni singolo giorno –in ricordo di quel 18 settembre- il nostro “No!” alla camorra. Perché il silenzio uccide, mentre l’opporsi a ciò che ci opprime ci rende liberi.

 

Negli anni, in occasione dell’anniversario della strage, si è organizzato molto: sono venuti molti cittadini, associazioni, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, magistrati… Si è commemorato, ricordato, addirittura tenuto lezioni sulla camorra a classi delle scuole superiori. Ma non basta.

È importante che il 18 settembre divenga piano piano una “giornata della memoria”, una data fondamentale per la cittadinanza di Castel Volturno. È importante organizzare eventi, ma soprattutto creare percorsi di collaborazione ed educazione, proprio a partire dalle scuole. Basta poco, e può dare molto.

 

Ci auspichiamo dunque sempre una maggiore presenza quindi, anche questo 18 settembre. Per consolidare, soprattutto con le scuole, un legame che possa portare poi a percorsi che durino tutto l’anno. Percorsi che partano dalla “memoria” di qualcosa di terribile, per poter poi osare un “futuro” bellissimo. Insieme.

 

 

Promotori:

Movimento dei Migranti e dei Rifugiati

Ass. “Senegalesi di Caserta”

Caritas Diocesana di Caserta

CSA Ex Canapificio

Ass.ne “RES”

Missionari Comboniani di Castel Volturno

Padri Sacramentini

Ass.ne “Black&White”

P. Alex Zanotelli

Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Pietro” di Caserta

Migrantes di Caserta

Libera Caserta

Comitato “Don Peppe Diana”

Casa Ruth