DAL MATTINO DEL 02-10-2009

CLAUDIO COLUZZI Scaduto il 30 settembre il termine ultimo per la sanatoria degli immigrati che prestano la loro opera come colf e badanti, si tirano le somme anche in provincia di Caserta. Il dato nazionale delle domande di sanatoria si attesta sulle 294.744. Caserta entra con 6.622 domande nelle prime dieci province italiane piazzandosi al settimo posto nella classifica guidata da Milano, Roma e Napoli. In totale un 2,25 per cento di tutto rispetto. «Fino a due giorni dalla scadenza ultima - dicono all’ufficio stranieri della Questura di Caserta - le domande raggiungevano quota 5000, poi c’è stata una brusca impennata. Ora le richieste dovranno essere vagliate ed esaminate dai nostri uffici ai fini della concessione della regolarizzazione». La procedura di presentazione delle domande, infatti, ha avuto nell’ultimo mese come terminale gli uffici della prefettura di Caserta. I datori di lavoro, tra i vari adempimenti, hanno dovuto versare 500 euro e attestare l’assunzione degli immigrati. Punto di monitoraggio delle questioni legate all’immigrazione, da sempre, è lo sportello della Cgil. Anche ieri in piena attività, tanto che l’operatrice aveva pochissimo tempo da dedicare a un’intervista: «Noi registriamo sempre, anche in questo momento, una grande richiesta di assistenza. Gli immigrati sono una risorsa anche in provincia di Caserta e vengono invece trattati come se fossero un problema da rimuovere». Del resto i termini della sanatoria, ad esempio il fatto che si richiedesse un rapporto di lavoro presso un unico datore, ha escluso per tantissimi immigrati che prestano la loro opere a ore, in favore di diverse famiglie, la possibilità di chiedere la regolarizzazione. «Circa 7000 persone che hanno chiesto di uscire dalla clandestinità - dice Michele Colamonici, responsabile provinciale della Cgil - testimoniano una domanda di legalità da parte della popolazione di immigrati. E non facciamoci illusioni, questa sanatoria non ha certo avviato a soluzione il problema. Ha solo indicato un percorso che bisogna attuare con molti miglioramenti. Gli immigrati offrono servizi e ricchezza a noi italiani e quindi la loro regolarizzazione è un nostro vantaggio oltre che un necessario riconoscimento di diritti in campo umanitario e lavorativo. Mi auguro quindi che il Governo, a breve, modifichi l’approccio nei confronti del nodo immigrazione e sposti l’attenzione da una visione troppo fondata su esigenze di polizia e sicurezza». Nel frattempo da oggi la questura inizierò a vagliare le domande pervenute. Un lavoro complesso che si spera quanto più rapido possibile per far uscire dal «limbo della clandestinità» coloro che hanno fatto richiesta di santario e non l’hanno ancora ottenuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA