San Castrese (o Castrense) visse nel V secolo d.C. durante le persecuzioni dei Vandali.
 


Secondo una Passio leggendaria Genserico, re dei Vandali, voleva costringere 12 vescovi africani a rinnegare la propria fede. Non sapendo come convincerli, decise di chiedere consiglio ad Aristotemo che consigliò di farli salire su delle navi e farli affondare; ma i 12 vescovi si salvarono miracolosamente. Questi ultimi approdarono sulle rive della Campania dove ognuno prese la propria strada e uno di essi, chiamato Castrese, arrivò a Sessa Aurunca. Passò molto tempo e Aristotale si ammalò così chiese perdono al vescovo Castrese tramite la moglie Beatrice e guarì.
Quando Castrese capì che stava per morire comunicò a tutti la notizia e decise di celebrare quella che sapeva sarebbe stata la sua ultima messa.
Culto
Il suo culto è sviluppato in Campania, in particolare a Castel Volturno. San Castrense è il santo patrono di Marano di Napoli e di San Castrese (frazione di Sessa Aurunca).
I maranesi conoscevano molto bene Castrese a causa degli scambi commerciali che c'erano tra Marano e Sessa, così alla morte di Castrese i maranesi chiesero alla città di Sessa Aurunca una reliquia del vescovo e gli fu concesso il braccio. Questo è ancora conservato all'interno della statua di san Castrese, mentre la sua tomba non fu mai ritrovata.
 

La Cappella di san Castrese a Castel Volturno


Situata al centro del lato sinistro di Largo S. Castrese, nel Borgo murato del Castello, si trova la cappella dedicata al santo patrono del paese San Castrese. La cappella costituita da un solo vano è inserita in un edificio composto da un piano terra e un primo piano. Il piano terra è composto da tre vani, nel primo è situata la scala, che conduce al primo piano composto di tre stanze, sotto alla quale vi è un pozzo, la seconda funge da sagrestia, nella terza è situata la cappella vera e propria. Per accedere direttamente alla cappella bisogna salire due gradini, attraversare un portone di ingresso, sormontato da una piccola finestra ovale inserita in un triangolo di stucco. Oltrepassato la porta ci si trova direttamente nell'unica navata a forma rettangolare (4,40x7,80), di fronte all'entrata vi è posto l'altare, sormontato da una piccola nicchia scavata direttamente nel muro, racchiusa tra due piccoli pilastri con capitello ionico, in essa era posto il busto ligneo del Santo, alla cui base reca l'iscrizione: S. CASTRESE / PATRONO DI MARANO E CASTELVOLTURNO. Dietro il portone d'ingresso, sul lato destro, vi è posto una lapide che recita: D.O.M. / RISORGE SUL SACRO SUOLO / MALMENATO DELL'ANTICA CHIESA / DI S. CASTRESE / QUESTA CAPPELLA È FABBRICATA / DALLO ZELO DEL PARROCO / SAC. GENNARO AMOROSO / 10-2-1952. In alto direttamente affrescata sulle pareti è raffigurata la storia leggendaria della vita di S. Castrese, su sei pannelli rettangolari, divisi tra loro da quattro figure, la prima rappresenta la Fede, la seconda l'Obbedienza, la terza la Nobiltà e la quarta la Religione. Le vicende narrate iniziano dal lato sinistro, dove nel primo pannello è rappresentato S. Castrese cacciato dall'Africa, nel secondo il Santo è raffigurato su una nave insieme ad altri martiri, nel terzo il Presule è giunto alla foce del Volturno, tutti i passeggeri sono scesi dall'imbarcazione ad essi è apparso il Signore e San Pietro tra gli Angeli, in una iscrizione si legge MONSTRATE ESSE MATREM. Sul lato destro della navata S. Castrese è raffigurato, nel quarto pannello, al centro della piazza del castello sulla soglia della futura cappella, mentre predica ai fedeli; nel quinto riquadro opera il miracolo sul nobile Aristodemo suo persecutore, che malato è trasportato in lettiga dai soldati al cospetto del Santo; nel sesto il Vescovo è raffigurato sul letto di morte attorniato dai fedeli e visitato dal Signore e dagli Angeli. Sotto la volta della cappella è rappresentata in un grande riquadro a gloria di San Castrese, che tra una schiera di angeli, dall'alto del cielo, veglia sul territorio di Castel Volturno, di cui è raffigurato il castello posto alla foce del fiume Volturno. I dipinti sono opera, come si legge dalla firma posta in questa ultima raffigurazione descritta, di Domenico Ferraro di Casagiove e datati 5-10-1950. Al centro del pavimento vi è una piccola croce tra le lettere S e C. LA CAPPELLA DI SAN ROCCO

La Cappella si trova nell'omonima via S. Rocco nel Centro storico di Castel Volturno, vi si accede dopo aver superato due gradini. La facciata a capanna ha sul davanti un grande portone in legno, chiuso esternamente da una cancellata di ferro. L'interno è costituito da una sola navata con un altare centrale, rifatto nel 1983. Sull'altare troviamo un quadro firmato da LUIGI PANARELLA 1968 AVERSA, che raffigura S. Rocco in ginocchio, al quale è apparsa tra gli Angeli la Vergine con in braccio il Bambino Gesù. In alto sopra l'altare, racchiusa in un cerchio vi è la scritta W.S. ROCCO PELLEGRINO. Sul lato sinistro, incastonata nel muro vi è una grande nicchia, dove è rinchiusa da una porta a vetri la grande statua del Santo a figura intera. Sul lato destro vi è una piccola acquasantiera a forma di conchiglia. Il pavimento in maioliche a rombi bianchi e neri è di antica fattura, questa chiesetta rurale, infatti, esisteva già nel 1766 eretta dalla pietà dei fedeli, che ne invocavano la protezione in caso di pestilenze.