FUNERALI DI SUA ECC. MONS. BRUNO SCHETTINO

ARCIVESCOVO DI CAPUA

 

ORAZIONE FUNEBRE DEL SINDACO DI NOLA DOTT. GEREMIA BIANCARDI

 

Capua, 22 settembre 2012

Venerdì mattina, di buon’ora, arrivo in Curia, per un colloquio con il nostro Vescovo, Mons. Beniamino Depalma.

Mai e poi mai avrei immaginato di essere accolto con la tristissima notizia della scomparsa di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Bruno Schettino.

Rimango senza parole…..ammutolito….di fronte a questa Morte, al silenzio ed al dolore sordo che l’accompagna come per le persone care.

Mons. Bruno Schettino, Don Bruno, come lo chiamiamo da sempre a Nola, avrebbe compiuto a breve 72 anni.

Ne ha donato interamente al prossimo quarantotto; pochi mesi fa, proprio in questa cattedrale, aveva festeggiato i 25 anni di episcopato.

Capua piange il suo Arcivescovo, Nola il Sacerdote, il Professore, il Fratello.

Lo vedo – come se fosse appena ieri – col passo veloce per la città o in sella a qualche motorino per raggiungere un amico, per ottemperare a qualche officio, con l’abito talare svolazzante.

Da quel 28 giugno 1964. Per molti anni a Nola. 

E sempre con un immancabile sorriso sulle labbra.

Con questo tipo di approccio sapeva far breccia ed era capace di avvicinare l’ultimo dei peccatori e il primo dei santi.

Sapeva rendere le Sacre Scritture accessibili a tutti, era capace di arrivare al cuore del messaggio evangelico non solo a parole.

Don Bruno Schettino, infatti, appartiene  a quella schiera di servitori di Dio che hanno saputo trasformare le parrocchie in veri e propri punti di riferimento della vita sociale, in fucine per laici da prestare alla politica nonché al mondo del lavoro, in centri di promozione di tantissime iniziative culturali e ricreative.

Non solo nella Parrocchia. Don Bruno era intimamente e fermamente convinto che la Fede, la Proposta Cristiana, re-incontrata e continuamente rinnovata, potesse essere la risposta esauriente per ciascuna persona, in questo, seguendo, anzitutto, l’esempio ed il pensiero del grande Papa Giovanni Paolo II.

A scuola, a partire dal Liceo Carducci, oltre che con i suoi insegnamenti incoraggiava e guidava la presenza cristiana di giovani studenti nel dialogo, nelle iniziative sociali e culturali. Erano gli anni ’70/‘80, anni non semplici nelle scuole per chi si professava cristiano a causa degli opposti estremismi.

E don Bruno con la sua Carità operosa e la sua dottrina illuminava questi giovani.

Un gigante nel lavoro pastorale, instancabile e quotidiano, un gigante negli obiettivi realizzati, nella evangelizzazione fatta anche e soprattutto con quel sorriso inimitabile, nelle aperture che ha avuto nei confronti dei movimenti sviluppatisi nella Chiesa, nel tempo moderno, ricco di varie opere, che ha contribuito a lasciare ai Nolani.

Teologo e filosofo, è riuscito in un’impresa straordinaria: fondere alla perfezione le due dottrine, traendone il meglio per affrontare l’uomo esaltando la sua dignità. Umile e cordiale. Non ha mai fatto pesare la sua sterminata e possente cultura.

Per tutto quello che ha fatto per la comunità Nolana, Don Bruno merita di essere ricordato come “un grande TESTIMONE”.

TESTIMONE DELLA FEDE, non cupa, non dei precetti – anche se credo non ne ha mai trasgredito uno o invitato i giovani a farlo – TESTIMONE DELLA CARITA’ NELLA FEDE GIOIOSA.

Un uomo che c’era sempre, a qualsiasi ora e in qualsiasi circostanza, per i problemi personali e per quelli sociali, che ha dedicato l’intera sua esistenza, senza alcun risparmio sulla salute, pronto a rispondere, di giorno e di notte, a chiunque bussava alla parrocchia del Carmine.

Permettete ancora qualche riflessione e qualche ricordo personale.

Don Bruno non sprecava mai tempo. Non posso dimenticare i tempi del liceo, sempre pronto a sentire e sostenere le nostre ragioni di studenti.

E allora anche il passaggio, al volo, in vespa, al Seminario dove insegnava Filosofia, diventava occasione di amicizia e dialogo .

Venerdì quando abbiamo diffuso la triste notizia tra gli amici – che vedo qui numerosi – subito è cominciato un moto di commozione profonda…..che ha coinvolto decine e decine di persone. Unita, quasi a voler contrastare il dolore ad un movimento altrettanto profondo di RICORDI e di GRATITUDINE.

Mi sono domandato perché, quale fosse la ragione profonda. E mi son dato questa risposta. Questa persona, Don Bruno appartiene a quella categoria dell’Eterno, di ciò che non muore mai. Il Bene che una volta appreso non lo si può cancellare. E che la sua testimonianza di bene, la testimonianza di Don Bruno, è andata così in profondità tra di noi che malgrado la difficoltà dei tempi è veramente difficile strapparsela di dosso.

TESTIMONE DELLA FEDE GIOIOSA E GRANDE EDUCATORE.

Grazie Don Bruno, sappiamo che già sei all’opera, instancabile come sempre, anche in Paradiso.

Grazie Don Bruno se, tutti, siamo cresciuti un pochino nella fede.   
Grazie Pastore Buono, Educatore Colto e Fratello Affettuoso di tante generazioni di Nolani.

Da buoni cristiani, anche grazie a Te, possiamo credere nella speranza che addolcisce il dolore: la morte non è la fine ma l’inizio della vita eterna, non è il tramonto ma l’alba.

Ed ora che è venuto il momento di congedarci, caro Don Bruno ti chiediamo l’ultima cosa: donaci ancora un bel sorriso.

Continua a sorriderci ora che sei, giusto tra i giusti, nella pace del Signore.

Continua a sorridere alla tua famiglia e soprattutto ai giovani che hai sempre amato e che hanno bisogno di guardare al tuo esempio ed alla tua infinita bontà.

Caro Don Bruno, ancora un sorriso per la tua Nola, come quello che ci illuminava nei momenti più bui e ci riscaldava nei giorni più freddi.

Grazie e arrivederci caro Amico, Pastore Buono, Educatore Colto e Fratello Affettuoso.

Nola ti sia sempre presente nel Paradiso. Noi sempre ti ricorderemo !

Geremia Biancardi

Sindaco di Nola