IL BOATO E LA ZANZARA

editoriale del 13-01-2013

La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato si celebra quest’anno a pochi giorni dalla famosa partita Pro-Patria Milan, interrotta per gli insulti razzisti a Boateng. Non è una cosa nuova. Ne abbiamo già parlato a proposito di Balotelli e della vergognosa vignetta uscita su un importante quotidiano nazionale. Purtroppo se ne parla solo quando si offende un grande giocatore miliardario o si lanciano proposte scioccanti come quella dei bus per neri avvenuta a Trapani. Nessuna telecamera è presente quotidianamente nei negozi, sui luoghi di lavoro, nelle strade per immortalare gli sguardi morbosi, le battutine sprezzanti o gli irriverenti “tu” rivolti agli immigrati solo perché neri o talvolta “maleodoranti” per troppo lavoro e troppa povertà. Eppure  ogni anno il Papa ci propone una riflessione sulla condizione dei migranti e sul nostro dovere di accoglienza. Ogni giorno le Caritas di tutti le parrocchie d’Italia, chi più chi meno, rendono concreta questa riflessione con miriadi di gesti di solidarietà.  Nonostante ciò un sottofondo razzista e xnenofobo continua a turbare la vita tranquilla della nostra brava gente. E’ un leggero sottofondo, non un boato o una militanza, come vorrebbero alcune forze politiche per fortuna minoritarie. Tuttavia è fastidioso e continuo come il ronzìo di una zanzara in un caldo e silenzioso pomeriggio d’estate. Il forte boato o il partito estremista è più facile da sconfiggere di una zanzara invisibile.  Così come dovrebbe essere più facile far finta di niente e continuare a giocare per un calciatore che porta a casa milioni di euro e che fuori del campo vive nell’adulazione  e negli agi.  E invece chi è costretto a far finta di nulla  è proprio l’ immigrato lavoratore che quotidianamente deve lottare per una vita più dignitosa. Ma è a lui che pensa il papa quando ci invita a considerare i migranti “pellegrini di Fede e di Speranza”.  Essi sono per tutti noi un esempio ed un invito  a credere e lottare per un futuro migliore.