IL CORDOGLIO DEL CARDINALE SEPE

MONS. DILIGENZA SEGNO DI COMUNIONE FRA LE NOSTRE CHIESE

“…questo vincolo di comunione, questo mistero trinitario di comunione, non è tolto, non è interrotto, ma continua”

Cari fratelli e sorelle desidero portare a questa santa Chiesa di Capua, al suo vescovo mons. Schettino la commossa partecipazione che viene dalla conferenza episcopale campana, qui rappresentata da tanti eccellentissimi vescovi e della Chiesa di Napoli con i suoi sacerdoti che hanno partecipato così numerosi a questa celebrazione eucaristica. Preghiera e partecipazione che sono segno di profonda comunione che c’è tra queste nostre chiese e che mons Luigi ha saputo incarnare, realizzare, attuare nel suo ministero anche episcopale qui a Capua. La Chiesa di Napoli si è sentita sempre onorata e orgogliosa di aver potuto dare un suo figlio a questa gloriosa Chiesa di Capua e quindi ha potuto mantenere con lui sempre dei vincoli  molto speciali, molto particolari anche per quelle radici umane, sociali, culturali e spirituali che mons luigi ha sempre alimentato anche in questo suo ministero episcopale. Segno di comunione. Segno attivo di partecipazione alla vita delle nostre Chiese. Una comunione che non è finita. Parafrasando quello che abbiamo letto nel Prefazio, la vita e la comunione non è interrotta, non è tolta, ma è trasformata. Certamente a tutti mancherà, a tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato, discepoli, amici, mancherà quel sorriso che conquistava. Fino a domenica quando sono andato a trovarlo a casa , domenica mattina, non riusciva più a parlare, ma parlava con gli occhi, con quel sorriso anche tra le sofferenze. Ci mancherà questa sua bella figura che abbiamo potuto conoscere anche in occasione dei suoi 90 anni al Seminario maggiore di Napoli. Sembrava un pesce che navigava nelle sue acque perché si vedeva attorniato dai suoi: i sacerdoti. Credo che forse se una definizione si può dare di mons. Diligenza è che è stato un sacerdote, un vescovo di grande spessore sacerdotale. Un grande testimone di quella comunione sacerdotale che lui non solo ha insegnato, ma ha vissuto e predicato nella sua esistenza. E allora questo vincolo di comunione, questo mistero trinitario di comunione, non è tolto, non è interrotto, ma continua. Si è trasformato perché credo che lui dal cielo, vedendo tutti voi, tutti noi, qui avrà aperto il suo cuore al sorriso. Ora è contento, è gioioso. Diceva la sorella:” quando vede i sacerdoti si illumina”. Anche ultimamente quando andavano a trovarlo. Lui sorride dal Paradiso perché è contento che insieme abbiamo voluto chiedere al Signore di accoglierlo tra le Sue braccia misericordiose. Ecco, noi abbiamo pregato e continueremo a pregare per lui e lui, per quella sua passione sacerdotale, non farà mancare la sua intercessione, le sue preghiere, per tutti noi e perché le nostre chiese, la Chiesa di Capua, le Chiesa di Napoli, le Chiese della Campania, le Chiese di tutti ,possano continuare a testimoniare il Cristo Signore Risorto che continua a infondere la sua vita in mezzo a noi in questa realtà così difficile, così precaria, così sofferente. Mons. Diligenza continuerà a benedirci come pastore dall’alto e ci infonderà speranza e fiducia perché ognuno di noi  con coraggio, con entusiasmo compia il mandato ricevuto, il progetto che Dio ha voluto porre in ognuno di noi perché lo potessimo realizzare secondo la sua infinita misericordia. A nome di tutte le Chiese della Campania, a nome della Chiesa di Napoli, a te cara Chiesa di Capua, a te soprattutto, caro pastore di questa Chiesa, la nostra preghiera e il nostro impegno a continuare sull’esempio di Mons. Diligenza la nostra comunione fraterna in Cristo nostro Signore.