10 ottobre 2011
Emergenza Nord Africa: proroga di 6 mesi per i permessi umanitari agli immigrati tunisini. Dal 12 settembre rimpatriati in 1.500.
Visita di La Russa a Tripoli: rimangono validi gli accordi in materia di immigrazione sottoscritti con Gheddafi.

DA IMMIGRAZIONE OGGI .IT
Il Presidente del Consiglio proroga di altri sei mesi i permessi umanitari per gli immigrati tunisini sbarcati prima del 5 aprile, il Viminale annuncia il rimpatrio di 1.500 tunisini in meno di un mese ed il ministro della Difesa vola in Libia per avere conferma dal Consiglio Transitorio della collaborazione per il contrasto dell’immigrazione clandestina.
Quella che sembra un’azione coordinata è in realtà un’ulteriore dimostrazione di come il Governo italiano navighi a vista su un problema sempre più complesso.
Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri firmato venerdì scorso e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 235 di sabato 8 ottobre, proroga di sei mesi i permessi umanitari rilasciati sulla base del primo decreto del 5 aprile, ai cittadini tunisini arrivati in Italia tra il 1 gennaio ed il 5 aprile del corrente anno sulla base del decreto.
La misura – si legge – è stata presa “in base all’accordo del 5 aprile 2011 tra il Governo italiano e quello tunisino, sono proseguite con risultati molto positivi sia l’attività di vigilanza sulle coste tunisine, sia l’azione di prevenzione e di contrasto dell’immigrazione illegale, sia le operazioni di rimpatrio dei cittadini tunisini giunti in Italia successivamente alla citata data del 5 aprile 2011”. Il provvedimento inoltre tiene conto “delle rinnovate richieste, che pervengono dal Governo provvisorio tunisino, di proseguire nelle linee di cooperazione e collaborazione già avviate”.
In realtà, il decreto è giunto l’ultimo giorno disponibile prima della scadenza ufficiale dei permessi e dopo un pressing incessante delle organizzazioni di volontariato e di molti enti locali che invitano il Governo a prendere l’unica soluzione possibile.
Dei circa 11 mila permessi concessi lo scorso 7 aprile, attualmente – informa il Commissario di Governo per la gestione dell’emergenza – sono appena 615 quelli ancora ospiti delle strutture di accoglienza. Molti, secondo fonti del Viminale, sono quelli che si sono recati in altri Paesi dell’area Schengen, in particolare la Francia.
Sempre il Viminale ha informato che con il rimpatrio degli ultimi 50 tunisini, avvenuto sabato dall’aeroporto di Palermo, è stato completato il piano straordinario definito lo scorso 12 settembre a Tunisi dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. “A seguito delle intese – si legge in una nota – con 30 voli charter sono stati rimpatriati 1.490 tunisini, giunti illegalmente sulle coste italiane. Complessivamente, in applicazione degli accordi del 5 aprile 2011, sono stati 3.385 i tunisini rimpatriati nel loro Paese”.
Nella visita di stato a Tripoli del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è stato invece confermato l’impegno del Consiglio Nazionale Temporaneo a collaborare nel contrasto dell’immigrazione clandestina sulla base del precedente accordo sottoscritto con Gheddafi.
“L’accordo all’epoca raggiunto tra Italia e Libia in fatto di immigrazione – ha sottolineato La Russa – è stato un accordo sottoscritto tra i due Paesi e non con Gheddafi”. Si tratta di intese “rispettose dei diritti internazionali”, ha aggiunto La Russa, e la collaborazione porterà l’Italia a contribuire al sistema di controllo che i libici faranno sulle loro frontiere. In particolare, ha spiegato il ministro della Difesa “l’Italia sosterrà la Libia nel controllo delle frontiere sul piano tecnologico, con intese commerciali tra il Paese africano e aziende italiane, in materia di radar”.
(Al. Col.)