DA "AVVENIRE" DEL del 13-02-2011 

ANTONIO MARIA MIRA

L a nuova ondata di viaggi della speranza dal Nord Africa all’Eu­ropa provoca i primi morti. Mentre i barconi sbarcano a Lampedusa almeno 4mila immigrati (ma altri dieci im­barcazioni sarebbero in ar­rivo) e in Calabria ne arriva­no in pochi giorni altri 150, mentre un Consiglio dei mi­nistri di 5 muniti approva lo stato d’emergenza (l’enne­simo, vedi box) e il governo chiede alla Ue «di attivarsi», davanti alle coste tunisine è dramma. Nelle acque anti­stanti la città di Girgis, nel sud del Paese, affonda un barcone carico di migranti, un giovane è morto, uno è disperso e 10 persone sono state tratte in salvo.

Una situazione drammatica che ha spinto il governo a de­cretare, in un Consiglio dei ministri lampo e riunito a tambur battente e a ranghi ridotti, lo stato di emergen­za umanitaria. Toccherà an­cora una volta alla Protezio­ne civile, mentre commissa­rio straordinario chiamato a gestire l’emergenza sarà il prefetto di Palermo Giusep­pe Caruso. Nomina che sarà contenuta in un’ordinanza di Protezione Civile da met­tere a punto nelle prossime ore e nella quale dovrebbero confluire anche i provvedi­menti individuati per fron­teggiare la nuova crisi. In­tanto giovedì prossimo il Co­mitato per l’ordine e la sicu­rezza pubblica convocato dal ministro degli Interni Ro­berto Maroni, deciderà sulla riapertura del centro di pri­ma accoglienza di Lampe­dusa (chiuso da mesi), chie­sta anche dall’Alto Commis­sariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che ha espresso «sorpresa e mera­viglia » per il fatto che non sia stata ancora disposta.

Come spiega il brevissimo comunicato di Palazzo Chi­gi lo stato di emergenza «consentirà l’immediata a­dozione, con ordinanza di Protezione civile, delle mi­sure necessarie per control­lare il fenomeno e assistere i cittadini in fuga dai paesi nordafricani». Assenti i mi­nistri competenti, Maroni e Frattini, hanno partecipato al Cdm solo Tremonti, Sac­coni, Alfano, Brunetta e Me­loni, oltre al premier Berlu­sconi e al sottosegretario Letta. Ed è il responsabile del Lavoro ad aprire l’altro fron­te, quelle europeo. «L’Italia ha ufficialmente chiesto al­la Ue di attivarsi per fron­teggiare l’emergenza immi­grati dal Nordafrica – ha spiegato Sacconi –. Ci siamo attivati con la Ue che mi sembra abbia finora proce­duto 'lento pede'». Da Bruxelles arriva una prima, ma laconica, risposta: la Commissione Ue «sta se­guendo da molto vicino» l’e­mergenza immigrazione ed è «già in contatto» con le au­torità italiane, ha fatto sape­re Michele Cercone, porta­voce della commissaria Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom.

E se anche l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi auspica che l’Europa sia più presente, l’opposizione è cri­tica con il governo: «Si è di­mostrato impreparato e in ritardo» accusa il Pd, che chiede a Maroni di riferire in Parlamento. E la responsa­bile immigrazione, Livia Tur­co, ironizza: «La scelta del Cdm è corretta anche se quando la stessa misura ve­niva presa dal governo di centro sinistra erano sempre pronte le critiche dei falchi». Duro l’Idv secondo il quale la decisione «è la conferma del fallimento della dissennata politica dei respingimenti, sistematicamente attuata».

Per monsignor Giancarlo Perego, direttore della fon­dazione Migrantes «in un momento come questo è molto importante lo stato di emergenza che consentirà per questi disperati la possi­bilità di una tutela». Ma, ag­giunge, «da solo non basta. Va rafforzata la rete umani­taria. Serve uno sforzo mag­giore perché la struttura pre­disposta è legata solo all’oc­casione e non basta a conte­nere le emergenze».

Un offerta di collaborazione viene dal Consorzio Con­necting People, da oltre un decennio attivo per l’inte­grazione e l’accoglienza de­gli immigrati con la gestio­ne di numerosi Centri e Pro­getti in tutta Italia, che «si rende disponibile con le pro­prie strutture e col proprio personale, a dare una rispo­sta giusta ed immediata a queste persone costrette agli sbarchi dalla guerra che si sta svolgendo nei loro paesi di partenza».