SICUREZZA E LEGALITÀ

Il Viminale interviene dopo gli attacchi di Pisanu alla Lega Insorge il Pd

Affondo di Maroni: cattivi contro la clandestinità

DANILO PAOLINI DA AVVENIRE DEL 3-FEBBRAIO 2009  
« P er contrastare l’immigrazio­ne clandestina e tutto il ma­le che porta non bisogna es­sere buonisti, ma cattivi, determinati ad affermare il rigore della legge». Il confronto politico sugli ultimi fatti di cronaca infu­ria e il ministro dell’Interno Roberto Ma­roni non usa toni diplomatici, tanto da at­tirarsi l’accusa delle opposizioni di aver parlato più da militante della Lega Nord che da rappresentante delle I­stituzioni. «Ha perso la testa», ha commentato Livia Turco del Pd. Men­tre per Gianclaudio Bres­sa, vicecapogruppo de­mocratico alla Camera, «invece di pensare alla cattiveria il ministro do­vrebbe portare in Parlamento una modi­fica della legge Bossi-Fini, che è la princi­pale macchina di produzione di clande­stini nel nostro Paese». Di immigrazione e sicurezza, intanto, tor­na oggi ad occuparsi il Senato, per due ap­puntamenti fondamentali: la ratifica del­l’accordo italo-libico dell’agosto scorso per arginare i flussi dei clandestini diretti nel nostro Paese; la ripresa dell’esame del disegno di legge sulla sicurezza. Ieri, al ter­mine della visita in ospedale all’indiano vittima dell’aggressione di Nettuno, il pre­sidente del Senato Renato Schifani ha au­spicato che in quest’ultimo provvedi­mento trovino posto anche misure con­tro le violenze del 'branco': «Servono san­zioni deterrenti – ha detto – bisogna evi­tare che i giovani con precedenti penali possano delinquere e scorrazzare insie­me. Basta con i be­nefici di legge verso chi si macchia di reati che offendono la cultura di acco­glienza e solida­rietà del nostro Paese».
Nel ddl governativo già figura, invece, il reato di immigra­zione clandestina e c’era un emenda­mento della Lega sul blocco dei flussi mi­gratori, poi derubricato a semplice ordi­ne del giorno. Ma proprio ieri il Carroccio ha rilanciato, proponendo con il ministro per la Semplificazione normativa Rober­to Calderoli di sospendere sia i nuovi in­gressi in italia, sia il Trattato di Schengen che sancisce la libertà di circolazione di cittadini e merci all’interno dell’Unione Europea. Nelle stesse ore, ecco la frase di Maroni sulla necessità di «essere cattivi» con l’immigrazione clandestina.
Maroni sarà oggi a Tripoli, dove rimarrà fi­no a giovedì per definire con le autorità li­biche i dettagli operativi dell’intesa fir­mata in agosto da Berlusconi e Gheddafi: dovrebbero partire da subito i pattuglia­menti comuni, con equipaggi misti, del­le acque territoriali libiche, italiane e in­ternazionali. A questo scopo, il nostro Pae­se cederà alla Libia sei motovedette della Guardia di Finanza. È prevista anche la realizzazione di un sistema di controllo satellitare delle frontiere meridionali libi­che (quelle con l’Algeria, il Niger, il Chad e il Sudan, le più esposte al transito del­l’immigrazione irregolare verso l’Italia), opera che sarà probabilmente affidata a Finmeccanica.
Le dure parole del ministro dell’Interno contro i 'buonisti' erano in polemica con un suo recente predecessore al timone del Viminale, l’attuale presidente della com­missione parlamentare Antimafia Giu­seppe Pisanu, figura storica di Forza Ita­lia. Secondo quest’ultimo, l’atteggiamen­to del partito di Bossi influenzerebbe in misura eccessiva la linea del governo. Or­mai si guarda ogni cosa «nell’ottica della sicurezza, con gli occhiali appannati del­la paura», si è lamentato il senatore del Pdl con il Corriere della Sera, aggiungen­do di vedere «un approccio negativo e molto poco razionale all’immigrazione». E ancora: «L’immigrazione è un fenome­no che orienterà i processi economici e sociali dell’Europa per un secolo, non lo si può affrontare con l’orecchio teso alle voci delle osterie della Bassa Padana».
Il governo, con il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha assicurato che in ma­teria di immigrazione si sta limitando «al­l’applicazione di un patto europeo molto chiaro e preciso sulla clandestinità». Ma dalle opposizioni si sono levati cori di e­logio per Pisanu. «Speriamo che la mag­gioranza lo ascolti», ha sottolineato il mi­nistro dell’Interno ombra del Pd Marco Minniti. Dallo stesso partito applausi da Anna Finocchiaro e da Marco Follini, il quale ha evidenziato la «lungimiranza» di chi (come lui e Pisanu) proviene dalla De­mocrazia cristiana, ma anche da Gian­piero D’Alia dell’Udc e dal segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero.
Oggi al Senato la ratifica dell’accordo tra Italia e Libia dell’agosto scorso Previsto anche l’esame del piano anticrimine