14/08/2008

Le domande senza risposta degli scout di Milano

sono giovani, curiosi e pongono domande imbarazzanti per la gente del posto. È il gruppo di scout della diocesi di Milano che da una settimana è ospite del Centro Fernades di Castelvolturno. Loro sono una trentina di ragazzi tra i quindici e i venti anni che hanno deciso di trascorrere le proprie vacanze estive anziché sulla riviera adriatica o quella spagnola (come è di moda fra i loro coetanei) sul litorale domizio. E girando fra le varie località del paese osservano e fanno domande. Per chi vive in zona da sempre è diventato quasi normale accettare determinate situazioni del territorio che sono al limite della legalità o che addirittura la superano. In pratica, si è come assuefatti, ci si è fatto il callo. Per gli scout di Milano, è ovviamente diverso. Fra le tante domande che pongono ai loro accompagnatori, chiedono soprattutto: «Come è possibile che ci sono trenta chilometri di costa e non sono accessibili se non a pagamento? Come mai ci sono quindici chilometri di pineta e sono interamente recintate e non accessibili? Come mai non è possibile entrare in una delle più importanti oasi naturalistiche d'Italia, l'Oasi dei Variconi? Come mai in zona è stato fatto un tale scempio edilizio e nessuno ha mai pagato?» Vincenzo Ammaliato