CAPUA ANTICA E CAPUA CRISTIANA


Editoriale di Kairosnews del 5 FEBBRAIO 2012

 

La processione dei busti argentei dei Santi Stefano ed Agata, patroni della nostra Chiesa, è un evento veramente eccezionale. l’ultima volta che sfilarono per le nostre strade, come ci riferisce don Franco Ruotolo, fu nel 1966, in occasione della celebrazione dei mille anni di elevazione della nostra Arcidiocesi a sede Metropolitana. Allora avevo appena cinque anni e non potevo rendermi conto di quale importanza avesse questo anniversario. Me ne resi conto solo molti anni dopo, nel 1979, quando, da devoto e affezionato figlio spirituale di don Umberto d’Aquino, segui da vicino il profondo rammarico con il quale egli visse la spoliazione della nostra Chiesa del titolo di Metropolìa. Pur essendo stata la prima del meridione ad avere questo ruolo di primazìa su ben nove diocesi suffraganee, Capua veniva degradata a semplice sede vescovile col solo privilegio per i suoi pastori di fregiarsi del titolo di Arcivescovi. La decisione arrivò con la nomina a Capua del nuovo arcivescovo Mons. Diligenza perché, si racconta, Mons. Leonetti aveva sempre opposto ferma resistenza al punto da minacciare le sue dimissioni. Nonostante ciò i capuani seppero accettare questa umiliazione con la loro proverbiale sagacia e saggezza, forgiando una memorabile battuta: “ Ci hanno tolto la metropolitana e ci hanno dato la diligenza”. In effetti quella “diligenza” , anche se più lentamente, seppe portarci tanto lontano e tanto in alto da farci dimenticare presto la spiacevole menomazione. La grandezza di una Diocesi, infatti, non dipende dai titoli, ma dalla sua capacità di mantenere ferma la sua missione nel territorio a lei affidato. Oggi più che mai il richiamo ai grandi martiri dei primi secoli, Stefano ed Agata, può rinverdire quelle radici cristiane che hanno reso la nostra città ancora più grande dopo i fasti dell’epoca romana. Si è soliti, infatti, dividere la storia di Capua a partire dal trasferimento della sua sede dall’odierna S. Maria all’attuale Capua, con ciò rispolverando vecchie e sterili diatribe. Con lo sguardo rivolto ai Santi Patroni, Stefano ed Agata, ed a tutti i gloriosi martiri e santi della nostra Chiesa, che le meritarono il titolo di “Fecunda Parens Santorum”, possiamo riconoscerci, senza distinzioni, tutti figli di questa grande madre che abbiamo il dovere e l’orgoglio di portare sempre più in alto.
 

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