TORNANO LE “ORDINANZE SPOT”

 

EDITORIALE DEL 22 APRILE 2012

 

Ritorna a farsi sentire lo spettro della sicurezza. Pensavamo che la retorica della falsa legalità  fosse stata seppellita sotto i diamanti e i depositi in Tanzania. E invece torna a impaurire le la fasce più deboli della società in una città come Napoli che avrebbe ben altro a cui pensare. Mi riferisco alla delibera della quarta municipalità del capoluogo che intende colpire chi compra sesso a pagamento e anche le prostitute «per adescamento». Clienti e lucciole saranno sanzionati laddove vi sia «intralcio alla viabilità» o si rechi offesa alla pubblica decenza. Il fenomeno è effettivamente dilagante e mette radici non più solo in periferia ma in pieno centro urbano. Tuttavia appena il sindaco De Magistris ha manifestato l’intenzione di estenderla a tutta la città vi è stata un’immediata  levata di scudi da parte di tante associazioni impegnate nel sociale: “Non per spirito di contrapposizione o per posizione ideologica ma perché, come dimostrato dai fallimenti di tutte le diverse ordinanze emanate in altre città, siamo convinti che  tale scelta non solo non risolva il problema ma ne aumenti le ricadute negative sia sulle persone prostitute sia sull’intera comunità. Quando si decide non di pulire ma di nascondere la polvere sotto il tappeto è più facile che si alimentino allergie ed infezioni.”

A firmare la “lettera aperta” vi è anche il coordinamento regionale della Caritas, un organismo autorevole che raccoglie le esperienze più significative nel campo dell’accoglienza e del recupero della vittime di Tratta. Sarebbe dovuto bastare questo per far arretrare il sindaco dalla paventata decisione. Tuttavia io credo che quello che ha più convinto il buon De Magistris a fare un passo indietro è stato l’appello dell’associazione Transessuali di Napoli che alla notizia della possibile ordinanza ha gridato al tradimento. “A distanza di due anni dal pacchetto sicurezza proposto dal sindaco Iervolino – ha dichiarato la presidente dell’associazione, Loredana Rossi - da noi già duramente contestato, oggi ci ritroviamo a scendere in campo in difesa dei diritti dei più deboli, con un'amministrazione comunale da noi pure fortemente sostenuta. Non crediamo possibile che un sindaco come Luigi de Magistris, che si è dimostrato tanto sensibile alle tematiche del mondo Lgbtq, possa accanirsi sulle persone più fragili, già lasciate ai margini dalla società e dalle istituzioni”. Se proprio i Trans, maestri del cambiamento, chiedono al sindaco di non “cambiare” idea, allora vuol dire che la cosa è veramente seria. Scherzi a parte, speriamo finisca una volta per tutte l’epoca delle ordinanze “spot” che non risolvono i problemi, ma servono solo a distrarre l’attenzione dai furbi ladroni che perseguitano le prostitute nere in Italia e portano i loro soldi in Africa.