da immigrazione.it

 Una 'pelle di luna' e' meglio di una'pelle di ebano' ed i capelli di seta battono sicuramente i ricci ribelli. Sono i nuovi canoni di bellezza delle donne africane, e non solo, immigrate in Italia: vogliono sempre di piu' somigliare alle occidentali, con pelle chiara e capelli lisci, per sentirsi, in qualche modo, piu' 'integrate'.
E per raggiungere l'obiettivo spesso non si rendono conto di rischiare grosso: e' infatti 'boom' per l'uso di creme schiarenti a base di sostanze tossiche e prodotti chimici nocivi dall'azione liscia-capelli. Un trend in forte crescita e che mette in allarme gli esperti dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della poverta' (Inmp) di Roma che, dall'osservatorio privilegiato dei loro ambulatori per la cura in particolare degli immigrati,hanno registrato un acuirsi del fenomeno: ed oggi, affermano,oltre a riguardare le donne africane, l'utilizzo di tali prodotti con il sogno di acquisire i segni distintivi della'bellezza occidentale' inizia ad estendersi in misura allarmante anche alle immigrate provenienti dai paesi del Sud-America. A puntare i riflettori sul fenomeno e' la dermatologa dell'Inmp Roberta Calcaterra, che ogni giorno e' a diretto contatto con le donne immigrate che arrivano per farsi visitare nell'ambulatorio di dermacosmetologia etnica dell'Istituto:''Arrivano da noi presentando, spesso, gravi irritazioni e allergie per aver utilizzato, anche per lunghi periodi, creme schiarenti e prodotti liscia-capelli. Infatti, il piu' delle volte - afferma l'esperta - questi prodotti sono a base di sostanze tossiche come il mercurio o l'idrochinone, sostanza derivata dal benzene e vietata in Europa''. Il loro uso prolungato, avverte la dermatologa, puo' portare anche ad effetti collaterali molto piu' gravi, dal diabete all'insorgenza di neoplasie varie o tumori della pelle. In alcuni casi, poi,l'effetto e' opposto a quello desiderato: il 'super uso' di creme schiarenti, infatti, puo' determinare un processo per cui la pelle diventa ancora piu' scura. Ma se si tratta di prodotti banditi in Italia e in Europa, da dove arrivano le creme che promettono una 'pelle di luna'? Il piu' delle volte, spiega Calcaterra, ''le immigrate si procurano questi cosmetici online, eludendo dunque qualunque controllo; ma molto spesso si tratta di prodotti facilmente reperibili anche nei mercatini rionali gestiti da immigrati. Le creme, nella maggioranza dei casi prodotte in Cina, arrivano magari dagli stessi paesi di origine delle immigrate, ovvero dall'Africa,portate in Italia da parenti o amici''. Insomma, un commercio sommerso in nome dell'estetica all'occidentale rischia sempre di piu' di mettere in pericolo la salute di centinaia di donne immigrate, anche perche', rileva l'esperta, ''i controlli sono molto difficili ed il fenomeno e' sfuggente''. Solo presso l'ambulatorio dell'Inmp, sottolinea la dermatologa, ''sono stati distribuiti circa 400 questionari alle immigrate ed i due terzi di queste hanno dichiarato di far uso di creme schiarenti e prodotti liscia-capelli da uno o piu'anni''. Un dato, rileva ancora, anche se una stima esatta del fenomeno non e' ancora possibile, che ''rende l'idea della dimensione allarmante di tale trend''. Ma c'e' un elemento, almeno, che lascia ben sperare: La volonta' di 'schiarirsi', precisa Calcaterra, e' emergente soprattutto tra le immigrate quarantenni, quelle che giunte in Italia sperano di potersi appunto integrare meglio seguendo i canoni estetici occidentali, ma non lo e' tre le giovani di diversa etnia di seconda generazione. Le ragazze con genitori stranieri nate in Italia sembrano dunque pensarla diversamente:l'integrazione passa attraverso canali diversi e la 'pelle d'ebano', a loro, va bene cosi'.